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BookSprint Edizioni Blog

24 Set
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Intervista all'autore - Eloisa Zerilli

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?

Sono nata e cresciuta a Palermo ma, una volta finiti gli studi liceali e conseguita la laurea triennale in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali, mi sono trasferita in Emilia Romagna per frequentare l'Università. Vivere da sola per ben due anni è stata un'esperienza meravigliosa, mi ha aiutata a crescere, mi ha consentito di conoscere nuove persone e mi ha arricchita tantissimo. Studiare fuori mi ha dunque permesso di aprire gli occhi al mondo e - se proprio devo dirla tutta - mi ha anche portata a rivalutare la mia bellissima città, i suoi tesori e le sue problematiche.




2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?

Consiglierei senz'altro la lettura di "Se questo è un uomo" di Primo Levi. Testimonianza sconvolgente sull'inferno dei Lager, racconta dell'abiezione dell'uomo di fronte allo sterminio di massa. Si tratta di un'opera sulla dignità umana, sul rispetto dell'essere umano in quanto tale. E noi, che in questi giorni stiamo assistendo all'esodo dei migranti in Europa, abbiamo oggi più che mai bisogno di comprendere quale sia il valore dell'Umanità.



3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?

Così come per le testate giornalistiche, anche per i libri si va sempre più verso la frontiera della digitalizzazione. L'e-book è indubbiamente un'innovazione: consente al consumatore di acquistare libri a prezzi bassissimi e, per di più, senza bisogno di uscire da casa; inoltre - ed è forse l'aspetto più importante - riduce enormemente l'impatto ambientale. Tuttavia, credo che questa innovazione tolga al lettore l'emozione di ritrovarsi in una libreria piena di libri e il piacere di sentire, durante la lettura, l'odore della carta.



4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?

Un colpo di fulmine, assolutamente. Alla stessa stregua di un cantante che scrive la sua canzone o di un fotografo che coglie l'istante in una fotografia. È quasi impossibile ponderare, la voglia di scrivere arriva improvvisamente; è fulminea, ti prende in un istante e coinvolge tutti i tuoi sensi, facendoti respirare un'aria di libertà.



5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

Il mio libro riprende la mia tesi di laurea magistrale. Inizialmente non avrei mai pensato di poterne fare una pubblicazione. Poi, anche grazie al sostegno delle persone a me più care, mi sono convinta che pubblicare il saggio sarebbe stato un modo per scrivere di tematiche che, sebbene già ampiamente trattate dalla letteratura esistente, potessero essere raccontate da una prospettiva diversa, vale a dire quella della forza della comunicazione. Così, dopo aver contattato Augusto Cavadi e Daniela Gambino, ho deciso di iniziare l'editing del testo.



6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?

Vorrei che il mio libro rendesse il lettore consapevole della realtà siciliana, che lo mettesse al corrente dei passi avanti che sono stati fatti ma che lo astenesse dal pensare che oggi tutto è positivo: la mafia è tutt'altro che sconfitta. Il cittadino ha il dovere di informarsi e per far ciò ha a disposizione svariati strumenti. Sintetizzando, il messaggio che vorrei far arrivare è il seguente: solo la forza della comunicazione, seguita da azioni concrete che partono dal singolo cittadino, può determinare un cambiamento definitivo nella realtà che viviamo quotidianamente.



7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?

Fin da piccola, ho avuto una propensione verso la scrittura e il giornalismo ma in realtà ne ho preso coscienza poco a poco. Gli incoraggiamenti da parte della mia famiglia e di alcuni dei miei più cari amici sono stati determinanti e mi hanno spronata a mettermi in gioco, consentendomi di acquisire maggiore fiducia in me stessa.



8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?

Ricordo con gioia tutti i bei momenti trascorsi davanti a un caffè con Daniela Gambino, editor del mio libro. Lavorare con lei mi ha dato la grinta per andare avanti sorridendo e mi ha aiutata a comprendere il valore più profondo della scrittura.



9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?

Non ho mai avuto momenti di particolare sconforto durante l'editing del testo, anzi - come vi ho già rivelato - è stata un'esperienza divertente e mi ha arricchita come persona ancor prima di scrittrice. Qualche "fase no" c'è stata invece durante la stesura della tesi, ma si è trattato dei soliti episodi negativi che caratterizzano la vita di un laureando qualche settimana prima della discussione. Per fortuna, è acqua passata!



10. Il suo autore del passato preferito?

Sicuramente, Hannah Arendt per le sue lucide analisi sulla politica, sul totalitarismo e sulla dicotomia libertà/autoritarismo, per l'attenzione alla tematica del pluralismo e per il suo impegno diretto alla difesa dei diritti civili e delle minoranze.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Utilissimo per bambini piccoli e non vedenti. Ascoltare può essere un modo divertente per avvicinarsi ai libri ma non può nella maniera più assoluta sostituire il cartaceo. Quindi oserei dire che, ad eccezione di bimbi piccoli e non vedenti, il cartaceo ha e deve avere sempre la meglio. Audiolibro sì, ma accompagnato dalla lettura del testo su carta.



 

 

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Giovedì, 24 Settembre 2015 | di @BookSprint Edizioni

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